La carie dentale è una malattia degenerativa dei tessuti duri del dente (smalto, dentina) ad eziologia batterica. A causarla sono i comuni microrganismi presenti nel cavo orale, principalmente quelli presenti nella placca batterica che deve essere tenuta sotto controllo tramite l’igiene orale domiciliare e le sedute di igiene professionale.
I sintomi iniziali della carie posso includere:
Nelle fasi iniziali, la carie può essere asintomatica ecco perché risultano fondamentali le sedute di richiamo d’igiene orale professionale e le visite odontoiatriche di controllo periodiche.
Nel nostro studio applichiamo un protocollo molto ferreo per la diagnosi precoce delle carie dentali attraverso controlli radiografici annuali effettuate con bassi dosaggi e chiamate: Bite Wings. Grazie a queste radiografie si riescono ad intercettare le carie anche quando molto piccole e soprattutto quelle più insidiose che si sviluppano tra un dente e l’altro, generalmente in seguito al mancato utilizzo del filo interdentale.
Inizialmente, la carie interessa lo smalto, lo strato esterno dei denti, che è privo di sensibilità, il che spiega perché non dà sintomi.
Se non si interviene, arriva a intaccare la dentina (il secondo strato) e, solo in questo momento, si iniziano ad avvertire fastidio e dolore, specie in seguito a variazioni di temperatura (caldo e freddo) o masticando cibi dolci.
Successivamente e se ancora non si attua una terapia, la carie si diffonde fino alla polpa, la parte più interna che nutre il dente stesso.
A questo punto, si verifica uno stato infiammatorio, che porta ad un infiammazione del nervo del dente caratterizzato da un intenso dolore di tipo pulsante.
Quando ci si trova di fronte allo spiacevole problema della carie dentale ci si pongono davanti diverse soluzioni. Può essere difficile capire quale sia la più adatta a noi. Naturalmente la scelta non è mai casuale, ma dettata da una combinazione di precise necessità mediche e delle esigenze del paziente.
Restringendo la nostra analisi all’otturazione e all’intarsio, vediamo adesso quali sono le principali caratteristiche di questi trattamenti.
L’otturazione è una procedura standard per la riparazione del dente e consiste nella pulizia della cavità (per evitare che la carie riprenda a lavorare sotto l’otturazione) e del suo successivo riempimento con un materiale che sigilli il buco che si era creato per azione batterica. In questo modo si raggiungono i due scopi principali di un’otturazione:
Il materiale con cui si riempie la cavità è una resina composita di colore identico al dente. Uno dei grandi vantaggi dell’otturazione è che nella maggior parte dei casi basta una seduta per tornare a casa guariti.
Se l’otturazione è appropriata per carie di dimensioni normali, invece, per i casi in cui la cavità sia stata trascurata e quindi abbia avuto il tempo di ingrandirsi oltre il 50% del volume del dente, potrebbe non essere più possibile procedere con un’otturazione e quindi sarebbe preferibile ricorrere all’intarsio.
L’intarsio dentale o restauro indiretto, è un manufatto protesico che viene utilizzato nei denti posteriori della bocca (premolari e molari) quando la cavità creata dalla carie dentale è troppo estesa e la quantità di dente sano è insufficiente per essere curata con un’otturazione diretta in composito.
L’intarsio non è altro che un “pezzo” solido che va a sostituire la parte di dente mancante, questo permette ai denti posteriori di resistere meglio ai forti carichi masticatori. Qualcosa in più di un’otturazione ma meno impattante per il dente di una corona dentale (che viene generalmente utilizzata per casi ancora più gravi).
L’intarsio richiede generalmente più sedute dal dentista:
Entrambe le procedure sono finalizzate alla cura del dente ed al mantenimento della sua vitalità.
Il nostro consiglio è di sottoporsi regolarmente ai controlli periodici dal dentista per evitare che la carie possa estendersi alla parte più delicata del dente cioè la polpa dentale.