Con l’età che avanza, la nostra bocca cambia. Lo notiamo in piccoli segnali quotidiani: la bocca più secca, un alito meno fresco, una sensibilità maggiore. Ma ciò che spesso ignoriamo è che dietro questi sintomi si cela un equilibrio sottile e fondamentale: quello del microbioma orale.
Il microbioma non è solo un concetto di moda: è un ecosistema di oltre 700 specie batteriche, fungine e virali che convivono nel nostro cavo orale, contribuendo alla nostra salute molto più di quanto immaginiamo. Quando in equilibrio, questi microrganismi favoriscono la protezione dai patogeni, regolano l’infiammazione e collaborano alla difesa immunitaria. Quando invece l’equilibrio si spezza come spesso accade dopo i 60 anni, complici farmaci, ridotta salivazione, protesi o diete poco varie aumentano le probabilità di infezioni, alitosi, parodontiti e anche complicazioni sistemiche.
Uno studio pubblicato su Journal of Oral Microbiology (Zaura et al., 2021) sottolinea come il microbioma orale abbia effetti sistemici sull’infiammazione cronica di basso grado, associata a patologie cardiovascolari e neurodegenerative. Mantenere l’equilibrio microbico della bocca, dunque, non è solo una questione dentale: è una strategia preventiva per l’intero organismo.
Il microbioma orale svolge funzioni protettive, immunitarie e digestive. Un equilibrio corretto tra i diversi microrganismi aiuta a:
Con l’invecchiamento, però, questo equilibrio può alterarsi per diversi motivi: cambiamenti ormonali, assunzione cronica di farmaci, riduzione della salivazione, protesi non igienizzate correttamente, abitudini alimentari scorrette.
In alcuni casi, l’uso di specifici probiotici può aiutare a riequilibrare la flora batterica del cavo orale. Chiedi consiglio al tuo odontoiatra prima di assumerli.
Prendersi cura del proprio microbioma orale è un gesto di prevenzione che, soprattutto in età avanzata, può migliorare la qualità della vita, ridurre l’incidenza di malattie orali e sistemiche e contribuire a mantenere un sorriso sano più a lungo.